In una recente
discussione un vaper ha paragonato AAMS alla Polizia Stradale il cui compito è
semplicemente di far rispettare il Codice della Strada scritto dal Legislatore.
Purtroppo il paragone non regge. Vediamo perché.
Il monopolio è
nato con due scopi principali: rendere disponibili alla popolazione prodotti
difficili da reperire, vedi il Chinino di Stato ed agire da ammortizzatore nei
confronti di speculazioni su prodotti considerati di prima necessità. Il
monopolio agiva quindi come calmierante sui prezzi di prodotti a rischio e difendeva
la popolazione da azioni speculative. (Sì, sembra assurdo, se visto con gli
occhi di oggi)
Con il passare
degli anni, il monopolio si è trasformato nell’agenzia preposta ad incassare le
accise. Attenzione però: il modello non è di certo quello delle agenzie
fiscali, bensì quello del concessionario pubblico. L’esempio più calzante è
quello della vecchia SIP, azienda che agiva in regime di monopolio ed incassava
(lo fa pure ora) l’imposta chiamata “Tassa di Concessione Governativa”.
Se torniamo alle
nostre strade, la Polizia Stradale deve essere assimilata alla Guardia di
Finanza, unica e vera entità preposta a far rispettare la legge in materia
fiscale. AAMS può invece essere paragonata alla vecchia “Società Autostrade”
quando era ancora un’azienda pubblica di proprietà dell’IRI. AAMS è di fatto il
concessionario esclusivo per la vendita dei tabacchi sul territorio nazionale
con pieno potere di assegnazione delle licenze.
Abbiamo quindi un
settore del mercato che non si è modernizzato come invece hanno fatto nel
settore delle infrastrutture (Autostrade, Telecomunicazioni, Ferrovie, Servizi
Postali, ecc.). Ricordo inoltre che la liberalizzazione dei mercati è uno degli
elementi cardine della Comunità Europea.
Ma quali
conseguenze genera questa situazione?
Primo problema: i
costi. AAMS incassa un’enorme massa di denaro per conto dello stato. Al netto
ovviamente dei costi di gestione di AAMS stessa. Ma quanto costa? Non lo
sappiamo. Sappiamo di sicuro che agisce in un regime dove non deve rendere
conto di ciò. Non ha concorrenza, non ha ottenuto la concessione partecipando
ad una gara d’appalto come avviene invece per tutti i settori liberalizzati.
(Anche la RAI prossimamente parteciperà ad una gara d’appalto per la gestione
del servizio informativo pubblico!).
Secondo problema:
è un’agenzia pubblica ed in quanto tale legata a doppio filo con la classe
politica. La storia ci insegna quanto sia pericolo questo tipo di legame, ed
esiste una forte spinta dalla Comunità Europea per cambiare questo modello
operativo.
Immaginiamo la
contestazione: “AAMS deve raccogliere le accise, non la possiamo eliminare”.
Quasi tutti i paesi del mondo e sicuramente tutti i paesi europei, hanno accise
su Tabacchi lavorati, Alcool ed Energia. Ma siamo rimasti uno degli ultimi
paesi ad avere questo tipo di struttura monopolistica. Far pagare le accise è
compito dell’Agenzia delle Entrate, non del concessionario monopolistico. E
comunque non è assolutamente necessario che sia un’agenzia pubblica della cui
efficienza non abbiamo alcuna certezza.
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