Leggendo le relazioni di
alcuni partecipanti all’incontro con il Ministero dell’Economia e Finanze ed
AAMS a cui hanno partecipato Anafe-Confindustria, Fiesel-Confesercenti, LIFE-Federcontribuenti
ed altre persone, emergono alcuni dati interessanti. In particolare è stato
riportato:
- Nessuna disponibilità ad autorizzare un mercato che non sia controllato dai Monopoli di Stato.
- Disponibilità ad escludere l’hardware dalla tassazione.
- Chiusura totale verso la non tassazione dei liquidi senza nicotina.
- Ipotesi di creazione di una nuova categoria merceologica che non sia né farmacologica né sotto la direttiva sui tabacchi lavorati.
- La nuova categoria dovrà includere anche i nuovi prodotti che si affacciano sul mercato quali le “cialde”.
Le analisi sull’impatto
di queste posizioni sul mondo dell’ecig, sono già state valutate ed esposte nei
report delle associazioni presenti all’incontro. Cos’altro c’è quindi che non è
stato detto? In realtà, malgrado l’argomento fosse la sigaretta elettronica, in
quell’incontro si stava parlando anche d’altro.
E’ in quella definizione
di nuovi prodotti, chiamati poi da
AAMS come tipologia NoBurn (cioè a base di tabacco non bruciato) e di cui fanno
parte le famose “cialde”, che si nascondeva forse il vero obiettivo della revisione
della legge sulle ecig.
Vediamo intanto cosa sono
questi nuovi prodotti: La prima ad
affacciarsi sul mercato, con vendite sperimentali a Milano e Roma, è la Ploom della Japan Tobacco International.
Dal punto di vista funzionale non si differenzia molto dai vaporizzatori di erbe quali Apex e Cera. Il tabacco (polverizzato)
è però inserito in capsule tipo Nespresso assieme a glicole propilenico,
glicerina ed aromi.
Il secondo prodotto, non
ancora disponibile, è in fase di realizzazione nella nuova fabbrica di Bologna della Philip Morris. Le prime
indicazioni parlano di carta prodotta partendo da cellulosa mescolata a tabacco
polverizzato, glicerina ed aromi. Da tale carta vengono poi ricavate le cartucce
per i vaporizzatori.
Tutti questi nuovi
prodotti hanno però un problema: essendo a base di Tabacchi Lavorati, sono
automaticamente sottoposti ad accisa del 58,5% e quindi meno concorrenziali dei
liquidi per vaporizzatori in regime di tassazione normale.
Ecco quindi l’idea di
creare una nuova categoria merceologica in cui far confluire questi prodotti e
gli eliquids, sottoponendoli a tassazione omogenea. Peccato che tale operazione
sarebbe probabilmente contraria alla legge italiana ed europea sui tabacchi
lavorati. Però ci provano lo stesso!
Inoltre il Prof. Polosa
ha subito ricordato che su tali prodotti non esistono ancora studi che
dimostrino quanto siano sicuri rispetto alle ecig.
Ovviamente, anche le
multinazionali del tabacco spingono a favore di una esclusione dell’hardware
dalla tassazione, ora che si mettono a venderlo pure loro. Non sorprende quindi
che perfino il MEF ed AAMS possano concordare su questa posizione.
Avere inoltre le ecig
sotto giurisdizione AAMS permetterebbe di controllare l’unico competitor serio
ai prodotti di Big Tobacco, oltre all’approvazione da parte di FIT che si è
sempre schierata su questa posizione.
Quale era quindi lo scopo
di questo incontro? Quello di trovare una corretta soluzione per il mondo delle
ecig, tenendo conto delle esigenze di vapers, produttori e rivenditori? Oppure
quello di trovare un modo per abbassare l’accisa sui prodotti di Big Tobacco
senza scatenare polemiche (e magari con l’approvazione) da parte dei produttori
di ecig?
Chiudiamo con una
considerazione su Anafe. Sappiamo che durante l’incontro ha consegnato una sua
proposta di legge per la regolamentazione del settore, malgrado il parere
contrario di Fiesel e Life. Non conosciamo la versione “ufficiale” della
proposta che è stata consegnata, ci permettiamo però di dubitare che sia così
favorevole ai vapers come invece avremmo desiderato.