24 marzo 2013

Svapo, Barolo e Chanel N. 5

Il conto lo abbiamo fatto tutti, ad esempio: “Fumavo 2 pacchetti di sigarette al giorno, spendendo 10€. Svapo 4ml al giorno spendendo 2€”. Le variazioni sul tema sono: fumavo meno (rollavo el Pueblo) ma mi faccio gli e-liquid da me comperando le basi. Il risultato non cambia: svapare è economicamente più conveniente (La scimmia è stata chiusa in gabbia prima di scrivere questo post).

E’ vero: in un angolo della nostra mente è conservata l’informazione che produrre un pacchetto di sigarette costa in realtà 70-80 centesimi, ma siamo abituati a ragionare sul prezzo al pubblico di 5€. Consideramo normale quindi, non il costo reale di un prodotto, bensì il suo prezzo di mercato.


Nell’ultimo anno abbiamo visto nuove realtà affacciarsi al mondo degli e-liquid. Vecchi marchi e giovani innovatori. Prodotti che tentano sempre di più di soddisfare i gusti dei nuovi svapatori. Ma tutti questi produttori hanno impostato (casualmente? volutamente?) un approccio marketing comune con due caratteristiche principali: un listino indipendente dal contenuto di nicotina ed un prezzo al millilitro attorno ai 50 centesimi.
Troviamo quindi confezioni da 10ml a 5€ e confezioni da 20ml a 10€, e basta!


Se guardiamo all’estero, principalmente UK e USA, la situazione non è molto diversa. Addirittura, se si confrontano i 10$ al pacchetto di New York con i prezzi degli e-liquid, la convenienza è decisamente superiore. Nondimeno, svapare costa più o meno la stessa cifra.

Avrei dovuto fare una premessa: perché ragionare sul costo dei liquidi pronti e non sul costo dei fai-da-te? Siamo usciti dalla fase pioneristica, ed i nuovi svapatori sono semplicemente fumatori che passano da un sistema ad un’altro. Se ci confrontiamo con il mercato delle sigarette, vedremo che la percentuale dei “rollatori” è molto piccola se confrontata con i fumatori di sigarette pronte. Il grosso del mercato sarà quindi composto da acquirenti di liquidi pronti; solo una piccola parte si produrrà i liquidi da solo.
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Ma cosa succede quando andiamo a confrontare il prodotto con altri di categorie completamente diverse? La prima cosa da fare è sostituire l’unità di prodotto (la confezione) con un’unità di misura comune. La più ovvia per noi è il litro.

Ecco che gli e-liquid pronti hanno un prezzo di vendita di 500€ al litro!!!
Quante volte vi è capitato di acquistare una bottiglia di Barolo o di Brunello di Montalcino da 500€? (avete ragione: una bottiglia contiene 0,75 litri, quindi il prezzo corretto sarebbe 375€ alla bottiglia). Già su alcune bottiglie di Amarone a 200€ avrei molto da ridire, figuriamoci a 375€!

Non nego la possibilità di fare prodotti di qualità e di venderli a prezzi alti fintantoché qualcono è disposto a pagare tali cifre, ma la massa è fatta da prodotti con prezzi molto più abbordabili, senza scendere ai livelli del Tavernello, ovviamente!

Ho nominato l’Amarone perché tra i grandi rossi è prodotto con uve passite, la sua resa è pari al 20%-25% del peso originale dell’uva.
Chi ha un minimo di esperienza nel settore, sa quanto lavoro c’è dietro una bottiglia di buon vino: partendo dalla vigna, passando dalla cantina, dai costi finanziari dell’invecchiamento, per finire con il confezionamento.

Per trovare un prodotto che abbia un prezzo simile ai nostri e-liquid, dobbiamo andare sul segmento della cosmetica ed in particolare dei profumi: ecco che un prezzo di 50€ per una boccettina da 100ml diventa normale per prodotti di un certo livello di qualità. Sulla fascia alta possiamo trovare anche i 100€ per boccette da meno di 100ml; ma ne troviamo anche a 20€ per la stessa quantità.

In questo caso però, parliamo di un settore che investe in comunicazione e pubblicità più del 50% dei ricavi; pure il packaging ha costi significativi. Per il resto: base (principalmente alcolica) ed aromi. Nulla di sostanzialmente diverso dai nostri e-liquid. I “nasi”, come sono chiamati i loro aromatieri, guadagnano sicuramente di più dei nostri (ma fino a quando?).

Il problema è che questo meccanismo sta trascinando tutto il mercato verso prezzi che iniziano ad avere dell’assurdo. E’ diventato normale vendere base neutra a zero nicotina, quindi solo PG, VG ed acqua, a 100€ al litro!!! Sappiamo benissimo che i costi industriali di questi componenti (non più di pochissimi euro) non possono giustificare queste cifre.

Sarebbe buffo entrare un giorno nella sezione mercatino dei forum e trovare annunci di questo genere:
”Scambio bottiglia di Sassicaia del 2001 con pari quantà di tabaccoso a 18mg/ml”
“Scambio 100ml aroma fragola, nico 12mg, con dopobarba Giò di Armani”


Concludo con un pensiero maligno: Malgrado questo aumento di fornitori ed ai dichiarati aumenti delle capacità produttive, i tempi di consegna rimangono sempre alti; soprattutto dove si acquista a prezzi più bassi. Però facciamoci una domanda: quando fai fatica a trovare un prodotto ed aspetti settimane se non mesi per averlo, metti in discussione il prezzo a cui lo paghi?