27 agosto 2013

Svaporetta Svapata Story


Premessa:
Tempo fa ero incappato in questo blog: Esse o non Esse ed ero rimasto strabiliato dalla capacità degli autori di scrivere proverbi, storielle o interi racconti, utilizzando solo parole che iniziano con la lettera “S”.
La voglia di provarci è sempre stata grande, ma serviva anche l’occasione e l’argomento giusto. Niente di meglio quindi del raccontare cos’è successo negli ultimi 2 mesi al mondo della Sigaretta Elettronica in Italia. 
Ce lo facciamo raccontare da Svaporetta Svapata, la nostra eroina.



Stavo svapando, serenamente sdraiata su spiaggia soleggiata. Sublimi sentori spandevo. Simpatiche spirali salivano serpeggiando. “Svoemesto: sei stupendo, sposami!”, sognavo.

Si sa: sogni svaniscono. Subdoli spacciatori sigarette stanno spendendo sesterzi: “Sarebbe strepitoso silurare svapo”. Sottosegretario sognante Salò scritturano: “Serve scrivere sentenza sicura!”. Senato sarà supina scrivania.

Svapatori sconvolti, sbandati, smunti, smarriti, sfaccendano su soglia Senato. Solo stellati si scorgono. Senatori scappano, saranno spaventati? Su “Striscia” sgamati?

Sottosegretario scaligero scava, smuove, sobilla: “Saccomanni, saranno soldi sicuri!”. Senato, sognante spiagge, suggerisce: “Sbrighiamoci!”. Segando sensate scritture, si scrive statuto: “su Stivale, svapo sarà supertassato”. Supremo sovrano sottoscrive.

Sinistro segretario svapatori sussurra: “siamo schienati, storica sconfitta!” Seguono serrande serrate, siti scomparsi, salariati sconvolti.

Sommo spacciatore sentenzia: “svapatori sono soggetti spavaldi! Svergognano sottosegretario senza scalpo!”, segue: “Solo sigarette sono sane, solo spacciatori statali salvaguardano salute!” (subito scritturato su Spinoza…)

Sconvolta, suprema Signora Sanità scrive suoi simili: “serve soccorso, silurare subito sigaretta!” singhiozza squamosa. Solo scritti, senza seguito. Soluzione stroncata, svanita, svapata!

(Seguirà secondo scritto?)

Un sincero ringraziamento agli autori di: Esse o non Esse per lo spunto e l’ispirazione


25 agosto 2013

Roma – New York andata e ritorno (L'ipocrisia non ha confini)

 Il pezzo di oggi è in outsourcing al mitico PBusardo. Nessuno è riuscito finora ad evidenziare l’ipocrisia della nostra classe politica, meglio di Phil.

D’accordo, il suo filmato parla di un Sindaco americano che, per quanto riguarda l’ipocrisia, è difficilmente superabile. Un Sindaco che vorrebbe controllare la vita dei suoi cittadini al punto da voler vietare le confezioni di bibite gassate di dimensioni superiori al mezzo litro (per difendere i suoi cittadini dalla piaga dell’obesità) ma che contemporaneamente non disdegnava apparire in televisione mentre inaugurava il “Campionato Americano dei Divoratori di Salsicce”.

Un altro Tycoon dei Media prestato alla politica e dalla quale se ne andrà, a fine mandato, senza rimpianti da parte dei suoi concittadini. Sarà comunque impegnato, nel prossimo futuro, a risollevare l’immagine della sua azienda dopo gli scandali recenti.

Ne parliamo però perché, in Italia, quello che lui vorrebbe fare, l’hanno già fatto. Ecco che la differenza tra “illegal” e “legal” di cui parla Phil Busardo, mentre in America è solo potenziale, da noi è realtà.

In Italia, infatti, nei luoghi pubblici uno si può usare, l’altro no. Ma non basta: ci ritroviamo pure con persone, che pure hanno contribuito a questa legge assurda, che si stracciano le vesti! Chiedono, con lacrime di coccodrillo, al parlamento di aiutarli nella lotta contro il “fumo”! Subito dopo aver “ammazzato” l’unico sistema che probabilmente stava funzionando!

Ma guardiamo fino a che punto può arrivare l’ipocrisia di questi politici (americani e nostrani):


Complimenti, Phil!

A corredo di questo filmato, vediamo le differenze tra i due sistemi:




20 agosto 2013

Giovanni Risso*: un maestro di moralità

Abbiamo letto con interesse l’accorato comunicato stampa di Giovanni Risso in difesa dell’On. Alberto Giorgetti per gli “attacchi” subiti da ANaFE. Accorato ma probabilmente dovuto. Ci ha ricordato l’intervento di un Padre amorevole che difende l’onore del proprio Figlio, del buon Imprenditore che difende le azioni di un suo Dipendente, di un bravo Investitore che difende il suo Patrimonio.

Una “lezione” quindi dovuta, nei confronti di questa giovane ed inesperta organizzazione chiamata ANaFE che deve ancora imparare come ci si comporta con i Parlamentari e gli uomini che rappresentano le Istituzioni.

Quindi, caro Mancini, prenda esempio da Risso e dalla FIT. Guardi come si comportano loro ed impari, con umiltà, a trattare con i nostri rappresentanti. Scoprirà che l’obiettivo di un’organizzazione sindacale di categoria non è quello di attaccare i politici, bensì di curarli, accudirli, dare loro sostegno economico durante le campagne elettorali, difenderli dagli attacchi dei lobbisti “cattivi” anche a costo di giocarsi la propria reputazione.

E non sono solo chiacchere da moralisti, le nostre. Basta aprire un qualsiasi documento che riporti alcuni finanziamenti ai politici per trovare: 7.600€ da una parte, 10.000€ da un’altra, 30.000€ da un’altra ancora. Tutti soldi che i tabaccai, pur a rischio chiusura per fallimento, si sono tolti dalle tasche per finanziare i nostri bravi parlamentari. Sarebbe pure carino avere i bilanci delle varie sedi FIT per capire la profondità di questi loro sacrifici.

Mancini, non stia lì a cavillare sul fatto che le Sigarette Elettroniche NON sono prodotti da fumo, che con il tabacco hanno a che fare tanto quanto i Cerotti alla Nicotina, sono dettagli senza importanza! Se Risso dice che lo sono, stia tranquillo. Ci saranno probabilmente parlamentari che gli danno ragione.

Per il bene e la salute di tanti ex-fumatori (e quindi nemici della FIT), faccia anche lei come Giovanni Risso ed aderisca alla campagna sociale “Adotta un Parlamentare”. 


* Giovanni Risso è il presidente della FIT (Federazione Italiana Tabaccai)  “...organizzazione sindacale che rappresenta i rivenditori di generi di monopolio. La sua vocazione è apartitica, non ha fini di lucro ed agisce in tutto il territorio...” (cit. dal loro sito Web). Oddio, con tutta quella pubblicità in home page di macchinette per vendere sigarette, arredamenti per tabaccherie, banche e quant’altro, definirla “senza fini di lucro” fà un pò sorridere,  ma forse si tratta solo di pubblicità sociale, pubblicata a titolo gratuito.


16 agosto 2013

Direttiva Europea sul Tabacco: Il caso “John Dalli”

E’ incredibile come il nome di John Dalli sia poco conosciuto nel mondo dello svapo. Forse meno incredibile è il silenzio stampa sulle sue avventure da parte di tutta la Stampa europea. Dobbiamo infatti attraversare l’Atlantico per trovare qualche informazione aggiuntiva su quotidiani del calibro del New York Times.

Perché dovremmo occuparci di John Dalli? Se nella proposta di revisione della Direttiva Europea sul Tabacco, in votazione tra Settembre ed Ottobre al Parlamento europeo, si parla di Sigarette elettroniche, è per volontà di questo signore. Tutto quello che succederà prossimamente e quale sarà il nostro destino di svapatori, trae origine dalle sue azioni. Vediamo quindi di ripercorrere la storia a capire cos’è successo.

Il Commissario europeo John Dalli

Il Politico Maltese John Dalli è Commissario europeo per la Salute e la Politica dei Consumatori quando viene avviata la procedura di revisione della Direttiva europea sul Tabacco approvata nel 2001. La revisione si muove con l’intento di regolamentare i seguenti punti:

Regolamentazione dei prodotti che non contengono tabacco ma sono collegati al mondo del fumo (esig), etichette e pacchetti dei prodotti contenenti tabacco, additivi ed aromi nei prodotti di tabacco, vendita via Internet dei prodotti di tabacco e tracciatura degli stessi.

La nuova Direttiva sul Tabacco in discussione al Parlamento europeo è il frutto del lavoro di John Dalli e dei suoi collaboratori, con l’eccezione di alcune piccole modifiche introdotte dall’ENVI nei mesi scorsi. Tutti i documenti relativi alla nuova direttiva possono essere visionati qui.


OLAF

All’interno della Commissione europea, esiste un’Unità Investigativa che ha lo scopo di scoprire eventuali frodi ai danni della Commissione, del budget e di tutte le istituzioni comunitarie. Dall’acronimo francese dell’unità investigativa è nato il nome con cui è conosciuta: OLAF. L’attuale direttore dell’OLAF è l’italiano Giovanni Kessler.

Nel Maggio 2012, l’OLAF riceve una segnalazione da parte della società Swedesh Match, il più grosso produttore di Snus. Secondo la segnalazione, un faccendiere maltese, tale Silvio Zammit avrebbe chiesto loro una tangente di 60 milioni di Euro, per far togliere il divieto di vendita dello Snus in Europa all’interno della nuova Direttiva sul Tabacco. Zammit si era presentato loro dicendo che lavorava per Dalli.

L’OLAF, dopo le indagini sul caso, arriva alla conclusione che Dalli sapeva che Zammit stava chiedendo una tangente a suo nome. Il rapporto viene quindi consegnato al Commissario europeo José Manuel Barroso il 15 Ottobre 2012. Il giorno seguente Barroso incontra Dalli e dopo mezz’ora quest’ultimo rassegna le proprie dimissioni. (Dimissioni che poi ha tentato di ritrattare ma che sono state confermate da Barroso)

Il rapporto viene quindi consegnato all’autorità giudiziaria maltese per competenza. Visto che: 1) la tangente non è stata pagata e, 2) la Direttiva sul Tabacco mantiene il divieto di commercializzazione dello Snus in Europa, il caso viene chiuso senza alcuna conseguenza giuridica.

Il 28 Novembre 2012, il maltese Tonio Borg viene nominato nuovo Commissario al posto di John Dalli. Il documento di Revisione della Direttiva Europea sul Tabacco, rimane però nella forma originaria scritta da Dalli e come tale, viene passato alle commissioni per la valutazione preventiva (JURI ed ENVI).

Questa è la storia, così come la conosciamo in Europa e come ci è stata raccontata dai mezzi d’informazione. Ma…

Oltreoceano

Attraversando l’Atlantico scopriamo che c’è una storia differente. Diversa ma non per forza scollegata da questa. E’ il New York Times con questo articolo a farci approdare sulle belle spiagge delle Bahamas.

Sembra quindi che il nostro “eroe”, mentre era sotto investigazione da parte dell’OLAF, abbia fatto un paio di giretti da quelle parti. Motivo ufficiale? Trasferire decine di milioni di dollari per un’attività benefica in Africa (non specificata) e per conto di un benefattore terzo. Ovviamente anonimo pure lui.

Nel frattempo però aveva affittato una villa alle Bahamas al costo di 96.000$ l’anno. Per raggiungere le Bahamas (raccontando a Bruxelles che se ne stava andando a Malta dalla famiglia) si calcola abbia speso 80.000$ per il noleggio di un Jet Privato (e parliamo di un singolo viaggio).

 Questa storia è stata raccontata in maniera egregia da Christopher Snowdon il 5 Luglio di quest’anno.

E ora?

Da questi fatti, e da altri che potranno emergere in futuro, ognuno di noi è libero di trarre le conclusioni che vuole. Saranno conclusioni personali, potranno intaccare oppure no il nostro livello di fiducia nelle istituzioni europee, ma…

Ma i Parlamentari europei sono chiamati a votare sul nostro futuro e lo faranno esprimendo il loro consenso (o dissenso) al documento scritto da John Dalli. Non si potranno sottrarre a questo compito, e noi non possiamo evitarlo. Possiamo però far sapere loro che sappiamo: sappiamo come è nato questo documento e quali brutte storie sono emerse. Dobbiamo far sapere loro che da come voteranno dipenderà non solo la nostra salute, ma la loro credibilità.

Ecco quindi una breve lista di fatti reali sulla nuova Direttiva sul Tabacco:
  • Lo Snus rimane vietato in Europa (malgrado sia centinaia di volte meno dannoso del fumo) e nessuna tangente è stata pagata da Swedish Match
  • La nuova Direttiva penalizza le Aziende del Tabacco sia sul packaging che sulla limitazione degli aromi
  • La nuova Direttiva consegna alle Aziende Farmaceutiche un Monopolio “de facto” delle Sigarette Elettroniche
  • Nel frattempo, l’ex Commissario John Dalli (che ha scritto questa nuova Direttiva) trasferisce decine di milioni di dollari di ignota provenienza, alle Bahamas.

Novità:

Nel suo viaggio alle Bahamas, John Dalli ha detto di aver incontrato una certa Mary Swan per mettere in piedi il progetto di aiuti caritatevoli in Africa.

Ora, da questo blog, apprendiamo che:
"La donna che John Dalli ha incontrato alle Bahamas, si chiama Mary Swan alias Emma Corbin alias Eloise Marie Corbin alias Nina Petros alias Myrna Klein alias Suzara Maling ed è una truffatrice internazionale che usa passaporti falsi ed è stata arrestata almeno due volte."


Sembra che la storia non sia ancora conclusa e che ci saranno nuovi sviluppi prossimamente.

14 agosto 2013

EFVI: Parlare con le Istituzioni



Il Trattato di Lisbona ha introdotto, a partire dal 1° Aprile 2012, una nuova forma di partecipazione popolare alle decisioni politiche dell’Unione europea. Il Diritto d’iniziativa dei Cittadini Europei consente ad almeno un milione di Cittadini appartenenti ad almeno un quarto degli stati membri, di prendere direttamente parte all'elaborazione delle politiche dell'UE, invitando la Commissione europea a presentare una proposta legislativa. Per dare un esempio, “Stop Vivisection”, di cui avrete senz’altro sentito parlare, è un’iniziativa dei cittadini europei.


Noi italiani non siamo abituati a queste forme di democrazia partecipativa, l’unico strumento a nostra disposizione è il referendum abrogativo, nulla di più. Sperimentare nuovi modi di interagire con chi ci amministra può essere un modo per far crescere la nostra democrazia. E’ inoltre importante evidenziare l’esistenza di una soglia minima di firme per ciascun paese. Ad oggi, per l’Italia, il numero minimo è 54.750.


E’ un’altra raccolta firme?

No, è diversa. Innanzitutto è una raccolta di “Dichiarazioni di Sostegno” che saranno comunque disponibili come modulo on-line. Inoltre, diversamente dalle raccolte firme tradizionali, una volta raggiunto il numero minimo richiesto, la Commissione europea è obbligata ad intervenire secondo il seguente calendario, ed entro 3 mesi dalla chiusura della raccolta firme.

  • I rappresentanti della Commissione europea incontrano gli organizzatori per consentire loro di esporre in dettaglio le tematiche sollevate dall’iniziativa
  • Gli organizzatori hanno la possibilità di presentare la loro iniziativa in un’audizione pubblica presso il Parlamento europeo
  • La Commissione adotta una risposta formale in cui illustra le eventuali azioni che intende proporre a seguito dell'iniziativa dei cittadini e le sue motivazioni per agire o meno in tale senso.

La risposta, che prende la forma di una comunicazione, è adottata dal Collegio dei commissari e pubblicata in tutte le lingue dell'UE.

La Commissione non ha l'obbligo di proporre un atto legislativo a seguito di un'iniziativa. Se la Commissione decide di presentare una proposta, ha inizio la normale procedura legislativa: la proposta viene sottoposta al legislatore (in genere il Parlamento europeo e il Consiglio, oppure in alcuni casi soltanto il Consiglio) e, se adottata, avrà forza di legge.


A che punto è l’Iniziativa?

L’iniziativa è in fase di registrazione formale. Al termine di questa procedura sarà possibile iniziare a raccogliere le Dichiarazioni di Sostegno. Si potrà compilare il form direttamente sul sito www.efvi.eu inoltre ne verrà data notizia sui forum e su tutti i canali di comunicazione conosciuti dagli svapatori.

Buon lavoro, EFVI!

Beatrice Lorenzin scrive ai parlamentari



"Vi chiedo sostegno, dentro e fuori il Parlamento ", nella battaglia a favore della prevenzione e contro il fumo.C'è un allarme culturale e sociale, prima ancora che sanitario".
[...]
"E' necessario riflettere tutti assieme. Sono stata colpita, come donna e poi come ministro, dalle statistiche che brutalmente ci dicono come i nostri ragazzi inizino ad accendere una sigaretta ormai già a 12 anni. Adolescenti che evidentemente non sono stati positivamente influenzati dalle pressanti campagne antifumo".
[...]

Pregiatissima Ministra Lorenzin,
pur non essendo parlamentari, raccogliamo con piacere il Suo invito a partecipare a questa lotta.

I dati ISTAT dell’ultimo decennio, mostrano una diminuzione annua del numero dei fumatori pari allo 0,02%. Un evidente fallimento di tutti i metodi utilizzati finora nella lotta contro il fumo. Lo sappiamo e lo abbiamo sperimentato sulla nostra pelle, mentre quelle che erano nate come azioni per la riduzione del fumo si trasformavano in campagne discriminatorie nei confronti dei fumatori.

Ora, quando finalmente abbiamo trovato un modo per abbandonare o ridurre drasticamente questo vizio, ci troviamo nuovamente discriminati e vittime delle più squallide lotte per il controllo del business della sigaretta elettronica. Da un lato le industrie farmaceutiche fanno sentire la loro voce in Europa, dove a breve sarà votata la revisione della direttiva sul Tabacco (e già il voler includere il vapore in questa direttiva, la dice lunga sui veri obiettivi delle lobby) dall’altro la FIT ed i suoi rappresentanti nel Governo che hanno ottenuto quella che di fatto sarà una messa al bando del prodotto, sia dal punto di vista commerciale che di immagine, e che altro non produrrà se non una salvaguardia del mercato del tabacco.

Non ci arrendiamo, ovviamente. E non è una semplice difesa del prodotto che stiamo usando per non fumare. E’ una vera e sincera presa di coscienza che questa è una delle migliori soluzioni al problema da Lei evidenziato. Come ha aiutato noi (anche se, a livello mondiale, siamo solo qualche milione) può aiutare molti altri.

Lei ha ragione: purtroppo vediamo ragazzini che già all’età di 12 anni iniziano a fumare (ma chi gliele vende? Forse gli stessi che hanno appena ottenuto il monopolio delle sigarette elettroniche?). Mia figlia, all’età di 12 anni, mi ha convinto a provare il vapore, e da quel momento non ho più toccato una sigaretta. Pensa che in futuro avremo altri ragazzini che convinceranno i genitori, se daremo questa immagine di prodotto equivalente? Torneremo allo 0,02% di percentuale di calo dei fumatori?

Ancora una volta, siamo a Sua disposizione, se vorrà combattere una battaglia che non sia costruita attorno a preconcetti ed interessi economici. Costruiamolo assieme, questo mondo senza gli effetti nefasti del fumo. Da queste pagine contribuiremo costantemente ad abbattere il muro di falsità sapientemente costruito attorno al vapore per costruire un mondo veramente libero dal fumo di tabacco e dal fumo delle menzogne.

Rimaniamo a Sua disposizione e Le auguriamo buon lavoro.

10 agosto 2013

A proposito di studi a lungo termine

Mi è stato chiesto da @mats (un ragazzo molto sveglio) se esistono studi a lungo termine sulla sigaretta elettronica. La risposta, molto semplice è: no!
Ma volevo approfittare della richiesta per rispondere ad almeno altre tre domande:
  1. Perché si parla tanto di “studi a lungo termine”?
  2. Come sono fatti gli “studi a lungo termine”?
  3. Qual è l’utilizzo in tema di salute e sicurezza alimentare degli “studi a lungo termine”?
La risposta alla prima domanda implica anche conoscere chi la pone: Sono infatti i detrattori della sigaretta elettronica ad affermare che: “non esistono studi a lungo termine sugli effetti della sigaretta elettronica”. Di volta in volta si può sostituire “effetti” con “tossicità”, “pericolosità”, “efficacia”, etc.

Perché quindi ci pongono questa domanda? Proviamo ad esaminare un insieme più completo di domande, per capire meglio:
  • E’ citotossica (danneggia lo sviluppo cellulare)? Risp. NO
  • Ha effetti negativi sulla salute nell’immediato? Risp. NO
  • Ha effetti negativi sulla salute nel medio termine? Risp. NO
  • Ha effetti negativi sulla salute nel lungo termine? Risp. Non lo sappiamo
E’ quindi ovvio quale domanda ci verrà posta dai detrattori dell’ecig. Faranno in modo di ignorare le risposte a tutte le altre domande e si concentreranno sull’unica di cui non abbiamo risposta. Sapendo questo, li possiamo tranquillamente lasciar galleggiare nel brodo della loro ignoranza, e cercare di capire quali sono per noi le domande (e le risposte) che hanno senso.


Non siamo di certo noi gli esperti di ricerche scientifiche, tutto quello che possiamo fare è guardare come si comporta la comunità scientifica, in particolare sul tema della sicurezza (ambientale, alimentare e sanitaria), e valutare di conseguenza. Ovvio quindi che è la terza domanda quella che ci sta più a cuore.


Prima di rispondere a questa domanda proviamo però a capire come si fanno gli studi a lungo termine (e come, a volte, vengono distorti e piegati ad obiettivi specifici). Domanda n. 2, quindi.


Ve lo immaginate un ricercatore che seleziona un numero “x” di pazienti-cavie e li segue per 20 anni somministrandogli il prodotto da testare? La probabilità che il ricercatore muoia prima di completare la sua ricerca sono abbastanza significative. Nondimeno ci sono stati casi nella storia in cui si è seguito questo metodo.


La scienza principale per studiare gli effetti a lungo termine di eventi/malattie si chiama Epidemiologia. Cedo la parola a Wikipedia: “L'epidemiologia (dal Greco επι= sul, δημος= popolo e λογος= discorso, studio) è la disciplina biomedica che si occupa dello studio della distribuzione e frequenza di malattie e di eventi di rilevanza sanitaria nella popolazione. […] Si occupa di analizzare le cause, il decorso e le conseguenze delle malattie. […] Per raggiungere i suoi scopi l'epidemiologia si serve della statistica, basata a sua volta sulla matematica, e della demografia.”


Postulato: più è lungo il periodo di tempo, più grande è la massa della popolazione analizzata, e più preciso sarà il risultato.

L’epidemiologo lavora quindi su una massa di dati provenienti dalle fonti più disparate e cerca di ricavare l’informazione più corretta e coerente possibile, per descrivere il fenomeno. Ci concentriamo ora su una di queste fonti: l’Adverse Event Report.


Tutti i sistemi sanitari nazionali organizzati, hanno un meccanismo di raccolta informazioni sugli effetti negativi di farmaci, alimenti, fonti di inquinamento (ambiente), etc, chiamato appunto Rapporti sugli Eventi Avversi, che permette di monitorare ogni effetto negativo (in realtà: inaspettato).


Perché parliamo ora degli AE? Principalmente per due motivi:

  1. Perché sono stati utilizzati per definire che l’ecig non è dannosa nel medio termine
  2. Per vedere come vengono utilizzati normalmente in ambito medico/scientifico e rispondere alla nostra domanda n. 3
Piccola digressione: ho parlato prima di uso distorto dell’epidemiologia. Vi voglio quindi raccontare un caso recente che non ha nulla a che fare con l’ecig, bensì con il fumo passivo.
Innanzitutto: sapete chi è il più grande detrattore, a livello mondiale, dell’ecig? No, non è Giorgetti e non è nemmeno l’Organizzazione Mondiale della Sanità, per quanto stiano lottando per raggiungere il primo posto.

Si tratta del Prof. Stanton Glantz. Chi è? Sempre da Wikipedia: “American Legacy Foundation Distinguished Professor of Tobacco Control, and Director of the Center for Tobacco Control Research and Education at the University of California, San Francisco (UCSF) School of Medicine.”


Se volete saperne di più sul nostro eroe, vi consiglio di leggere i blog linkati qui a sinistra.


Bene, nella sua campagna atta a dimostrare che il fumo passivo è la causa di tutti i mali del mondo e che vietando di fumare in ambienti dove si trovano i non fumatori, ci sarebbero effetti immediati sulla salute di quest’ultimi, ha prodotto un bellissimo pezzo di Epidemiologia.

Prendendo come campione i Casinò del Colorado, ha presentato uno studio dove dimostra che le chiamate di ambulanze da parte dei Casinò, sono diminuite dopo aver introdotto il divieto di fumo. La sua conclusione quindi è che l’introduzione del divieto di fumo ha avuto effetti immediati sulla salute dei cittadini che frequentano i Casinò.

Peccato che, andando ad intersecare i dati con quelli relativi ai frequentatori dei casinò, si nota che contemporaneamente si sono ridotti a causa, appunto, del divieto di fumo. In sostanza, il minor numero di chiamate alle ambulanze, era semplicemente dovuto al minor numero di clienti nei casinò e non per l'assenza di fumo passivo.


Vedete quindi come sia possibile, pur partendo da un insieme di dati validi, usare l’epidemiologia per fare quella che viene comunemente chiamata scienza-spazzatura (junk-science).


Torniamo ora alla nostra domanda numero 3: come vengono usati gli studi a lungo (ma anche a medio) termine per decidere cosa è bene per la nostra salute e cosa no? Visto che non siamo ricercatori, ma nemmeno ministri della sanità, dovremo basarci su come si sono comportati, si comportano e si comporteranno questi signori che hanno molta più esperienza e molte più conoscenze di noi.


Caso n. 1: L’hamburger prodotto con le staminali. Vero, hanno detto che ci vorranno 10 anni per perfezionarlo, nel frattempo ne studieranno la tossicità, inizieranno i test sulle prime cavie, ops! L’hanno già fatto! (quanto mi piace l’idea di usare i giornalisti come cavie!) ma tra dieci anni inizieranno seriamente i test a lungo termine. Altri 20 anni se ne vanno così, quindi lo troveremo da McDonalds solo tra 30 anni!


Ah, dite che non è così? Va bene! Sto ipotecando il futuro. E sto pure mettendo in dubbio le buone intenzioni di tutti questi signori che pensano, prima di tutto, alla nostra salute. 


Caso n. 2: Le bevande energetiche. Se la RedBull è stata introdotta in commercio nel 1987, gli studi a lungo termine devono essere iniziati prima del 1967! D’altronde, era la prima volta che una sostanza chiamata “taurina” veniva utilizzata a scopi alimentari. Non esistevano certamente studi pregressi (come quelli che abbiamo su: nicotina, glicole e glicerina) disponibili. Nessun ente sanitario ne avrebbe permesso l’introduzione in commercio senza studi sugli effetti a lungo termine. Vero? 


Caso n. 3: Le bevande energetiche (ancora) a base di Caffeina e la Sigaretta Elettronica. Vi ricordate gli AE? L’FDA Americana è così gentile da rendere disponibile il Database di tutti gli Adverse Effect Reports che le sono stati inviati, anche gli inglesi fanno altrettanto, anche gli italiani (ops! Pensavo di scrivere un romanzo fantasy). Bene: accontentiamoci dei primi due. Prendiamo quindi il Database dell’FDA, il quadriennio 2009-2012 e guardiamo alcuni dati interessanti:


Numero decessi correlati a Bevande a base di Caffeina: 16

Numero decessi correlati all’uso di Sigarette Elettroniche: 0

Benissimo! Sicuramente l’FDA sarà impegnata a ritirare dal mercato le bevande energetiche a base di caffeina informando tutti i cittadini americani che queste bevande sono molto più dannose delle sigarette elettroniche! No? 


Caso n. 4: Lo Champix (o Chantix) della Pfizer. Molti di voi conoscono questo miracoloso anti-depressivo che ha come effetto collaterale la diminuzione del desiderio di fumare. Effetto che è considerato talmente significativo da commercializzare il prodotto non più come anti-depressivo, bensì come metodo per smettere di fumare. Incidentalmente, questo prodotto ha un secondo effetto collaterale: l’insorgere di istinti suicidi (e, a volte, omicidi)!


Passiamo nuovamente i database degli AE, e scopriamo che negli USA ci sono circa 300 casi registrati di morti (principalmente suicidi) a causa dell’uso di questo farmaco. In Inghilterra ne hanno registrato oltre 200. In Italia? Boh! 


L’hanno quindi tolto dal commercio? No, hanno semplicemente detto che: “i dati in loro possesso non sono sufficienti per bloccarne la vendita e che decideranno in futuro quando nuovi dati saranno disponibili”. Vi ricorda qualcosa questa frase? Magari usata per “proibire” la vendita di qualcosa?


Concludendo:

Se per noi il concetto di “studi a lungo termine” ha un significato, per loro ne ha un altro ed è completamente diverso dal nostro. Per loro non è molto diverso da: “antigelo” oppure “acqua nei polmoni” oppure “metalli pesanti” e così via. Per loro, è sempre valida la filosofia epidemiologica del Prof. Glantz: “prima decidi cosa vuoi dimostrare, poi trova la ricerca che lo dimostra”.

8 agosto 2013

Lettera ad un Ministro

Pregiatissima Ministra Beatrice Lorenzin,

abbiamo seguito con interesse l'evolversi delle attività del Suo Ministero in merito alle Sigarette Elettroniche. Abbiamo visto che con estrema cautela e senza preconcetti, ha preferito non intervenire in maniera discriminatoria nei confronti di questa nuova tecnologia, limitandosi a proibirne l'uso negli ambienti scolastici (dove, peraltro, le sole regole della buona educazione, sarebbero sufficienti a sconsigliarne l'uso).


Abbiamo apprezzato la Sua fermezza nel non concedere la definizione di "medicinale" alla sigaretta elettronica, così come fortemente richiesto dalle industrie farmaceutiche, ed abbiamo altresì guardato con favore alla Sua volontà di spronare il mondo scientifico verso ulteriori ed approfonditi studi sui prodotti ed i loro effetto sull'organismo.



Può quindi immaginare con quale stupore abbiamo accolto l’emendamento alla Legge di recepimento del Decreto Salva-IVA, appena licenziata dalla Camera dei Deputati, con il quale si applicheranno alle Sigarette Elettroniche tutti i divieti in vigore per le sigarette tradizionali.


Lo stupore è stato ancor più grande nell’apprendere che tale emendamento è stato presentato dal Governo di cui Lei fa parte. Subito abbiamo pensato ad un “colpo di mano” da parte di lobbisti e burocrati che sin dall’inizio avevano dichiarato, nella relazione tecnica, di voler difendere gli introiti fiscali derivati dai tabacchi lavorati (che poi ciò risulti anche in una difesa del business delle aziende del Tabacco è una mera conseguenza, probabilmente non voluta).

Lei ed i Suoi collaboratori, siete perfettamente coscienti che un simile divieto creerà nella cittadinanza la convinzione che le sigarette elettroniche fanno male tanto quanto il fumo di tabacco, e siete altrettanto a conoscenza dei danni provocati dal fumo, e che le sigarette elettroniche potrebbero evitare. La sola recente presa di posizione del Prof. Veronesi dovrebbe essere motivo di profonda riflessione per chiunque sia incaricato di legiferare sulla salute pubblica.


“Sicuramente domani sentiremo una forte presa di posizione da parte della Ministra Lorenzin”, è stato uno dei commenti condivisi tra noi svapatori, invece no: nulla di nulla. Il silenzio assoluto! Lei non immagina quanto male ci abbia fatto questo Suo silenzio. E se non ha nulla da dire Lei, Signora Ministra, non esiste nessun’altro che possa parlare al nostro posto.


Non potrà farlo il Presidente della Repubblica, mentre si appresta a firmare una legge che il Parlamento ha votato nella sostanziale forma voluta dal Governo, dove nemmeno una voce si è alzata per far notare le nefaste conseguenze di una legge siffatta.


E’ incredibile, Signora Ministra, le uniche voci che parleranno al nostro posto saranno le voci di chi non potrà mai più parlare. E sono le voci dei 30.000 morti l’anno per Tumore ai Polmoni.